Storia del bidet. Chi ha inventato il bidet. Bidet o bidè?

Quando è nato il bidet? Quando è comparso nella storia umana?

Scorrendo la storia del bidet già nel medioevo ne troviamo le prime origini.

Si trattava di semplici tazze piene d’acqua per alleviare le irritazioni da sella dei cavalieri.

 


Chi ha inventato il bidet moderno?

Il bidet moderno viene invece inventato nella Francia del diciottesimo secolo da Christophe des Rosiers.

La prima installazione avvenne nella casa dell’allora primo ministro francese per accontentarne la moglie, madame De Prie.

 


Perché si chiama bidet? Cosa significa questa parola? Si scrive bidet o bidè?

In Francia il nome “bidet“, poi italianizzato in bidè, viene usato per identificare il “pony”, il piccolo cavallo.

Questo vocabolo gli è stato associato per il modo in cui lo si usa: ci si monta sopra come per trottare un cavallo.

Bidet in francese significa “cavallino”. Etimologicamente deriva dalla radice celtica bid “piccolo” e bidein “piccola creatura”.

 


La storia del bidet continua: cosa successe a Versailles in Francia?

Ora ne hai scoperte le origini, ma la storia del bidet continua. Nel 1730, nella reggia del Re Sole, vennero installati oltre cento bidè. Vi rimasero per circa una decina di anni.

Quello della Marchesa de Pompadour era un’autentica opera d’arte con la tazza metallica lavorata a sbalzo. Lo schienale invece era decorato in legno di rosa.
Successivamente, nell’immaginario comune, questo oggetto venne associato alle case di piacere e alle prostitute: il suo uso domestico divenne quindi sempre più raro. Infatti il popolo lo immaginava come un accessorio socialmente sconveniente.
La chiesa inoltre lo vedeva come uno strumento per eliminare il seme maschile dalla donna e quindi ne condannava l’uso considerandolo come una pratica anticoncezionale.

 


E in Italia? Quando è arrivato in bidè in Italia?

la foto di un pezzo di storia del bidet alla reggia di Caserta

Il primo bidè in Italia venne installato per volontà della regina di Napoli, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena (Vienna, 13 agosto 1752 – Vienna, 8 settembre 1814), nella splendida reggia di Caserta. Si componeva da un telaio in legno e da un catino di metallo.

Un’altra curiosità storica: con l’unità d’Italia, i funzionari sabaudi non ne riconobbero l’utilità e durante l’inventario degli oggetti della Reggia lo descrissero come “oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra”.

Chiaramente non si trattava di uno strumento musicale.

 


1900: nel ventesimo secolo finalmente la storia umana riconosce l’utilità del bidet.

La storia del bidet nel ventesimo secolo, ne sancisce il ritorno con la sua distribuzione e installazione in quasi tutte le case italiane.
Grazie alla stesura delle tubature dentro le abitazioni private, il bidet non venne più collocato in camera, bensì in bagno.

Molti produttori portoghesi di bidet li propongono dotati di una copertura superiore analoga ai nostri copri sedili per il wc.

 


“Qual è il suo uso attuale? Dove si è diffuso? E come?”

Il Italia è un accessorio che non può mancare.

Le Ristrutturazioni Bagni Memorabili di Quellidicasa lo prevedono quasi sempre.

Il negozio di Venezia Mestre propone questi sanitari sia nella versione a terra rasoparete che nella versione sospesa.

Il bidet ha una buona distribuzione anche in Spagna, Portogallo, nei vari paesi latini.
In Giappone lo si trova installato anche in molti bagni pubblici.

In Francia lo monta appena il 40% delle abitazioni private.

Gli inglesi lo trovano un oggetto esotico, forse molti di loro ignorano come si usi un bidet.

Gli americani di origine britannica non sanno cosa farsene, ma in molte case il bidè è presente perché desiderato da tanti immigrati e dai loro figli.

In generale i popoli latini sono convinti di poter insegnare a tutti gli altri come si usa il bidet.

 


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